Sito ufficiale della FENEAL UIL - ABRUZZO -- Federazione Nazionale Lavoratori Edili Affini e del Legno

60° Anniversario FeNEAL UIL

12/10/2011

In occasione del 60° anniversario della nascita della Feneal Uil Antonio Correale Segretario Generale ha ricordato l’impegno del sindacato degli edili della Uil con un messaggio ai dirigenti e militanti dell’organizzazione.

Correale ha sostenuto fra l’altro che “siamo molto preoccupati delle voci attorno ad una terza manovra che aumentano le incertezze ed i timori delle famiglie e dei lavoratori, ma al tempo stesso segnalano come non si riesca a dare centralità alla questione della crescita economica.

C’è un doppio fenomeno – ha dichiarato Correale – che non può che allarmare: i lavoratori scoraggiati dalla mancanza di lavoro che rinunciano ad affacciarsi sul mercato del lavoro e le imprese, scoraggiate anche esse, che invece di resistere preferiscono chiudere i cantieri. Serve una svolta rapida e profonda: lo scontro politico, gli scandali, la perdita di credibilità del nostro Paese stanno diventando un pericoloso piano inclinato lungo il quale la nostra economia precipita. Arrestiamo questa deriva e ridiamo forza ai progetti per lo sviluppo come chiede lo stesso Presidente della Repubblica. Occorre – ha concluso – una stagione politica ed economica nuova e non c’è tempo da perdere.”

Segue il testo del messaggio:

Oggi è una data importante per tutti noi, ricorre l’anniversario della nostra Federazione: 60 anni di storia, lotte, conquiste che hanno reso la Feneal una grande organizzazione, capace di innovarsi continuamente ponendo sempre al primo posto la tutela della dignità dei lavoratori e la promozione dei loro diritti.
Colgo l’occasione per ricordare tutti coloro che con passione hanno fatto crescere la Feneal, ringraziare tutte le lavoratrici ed i lavoratori che hanno contribuito a ‘scrivere questa storia’ e che seguitano a credere nei valori e nelle idee che sono alla base della nostra azione sindacale.

Ogni stagione dell’impegno sindacale ha i suoi obiettivi prioritari: noi abbiamo il dovere di restare forti, determinati ed uniti per contribuire a dare un futuro di sviluppo, equità e di regole condivise ad un paese smarrito, ma che può evitare il declino.
La sfida è ancora una volta quanto mai difficile: se l’Italia vuole risollevarsi deve dare centralità al nostro settore, per modernizzare, per tutelare il suo patrimonio naturale e culturale. Questo vuol dire cantieri aperti, vuol dire lavoro, vuol dire crescita civile, vuol dire meno povertà.

La FeNEAL UIL conosce bene cosa vuol dire battersi con coraggio per rilanciare la crescita: lo sa fin dalla sua nascita avvenuta in piena ricostruzione del Paese, quando dalle macerie della guerra muove i suoi primi passi con il nome di Fenea (Federazione Nazionale dei Lavoratori Edili ed Affini), il 22 settembre 1951, con il 1° Congresso Nazionale organizzato a Potenza da un gruppo di delegati, 18 mesi dopo la costituzione della UIL. 5.040 furono i voti rappresentati, frutto di un impegno massiccio, poiché molte province, per un totale di 958 iscritti, non riuscirono a partecipare al congresso, a causa delle poche risorse che non consentirono loro di sostenere le spese di viaggio e di soggiorno.

Molta strada è stata percorsa dagli inizi della storia sindacale del settore, dalle Società di Mutuo Soccorso operanti nella seconda metà dell’ottocento alla sottoscrizione del primo contratto collettivo nazionale degli operai edili del dopoguerra, avvenuta nel 1946, sino alla costituzione delle prime Casse Edili, alle scuole professionali e al moderno operaio specializzato.

Il Paese attraversa un passaggio molto angusto della sua storia: noi siamo intenzionati a scuotere ogni inerzia ed a questo proposito organizzeremo un’iniziativa per costituire un momento di proposta forte, che testimoni la nostra capacità di aggregazione e al tempo stesso dia spazio ai valori della nostra tradizione festeggiando come merita questi 60 anni.
Sarà l’occasione per ripercorrere insieme le tappe fondamentali della nostra storia e ripensare i percorsi che ci hanno condotto fin qui, non solo nell’ottica della celebrazione ma anche dell’analisi dei progressi fatti, delle battaglie condotte a buon fine, di una vocazione ideale e di una cultura riformista mai rinnegata e limpida, in grado di spingerci a migliorare e a rinnovarci mantenendo salda la nostra identità.

Una Feneal autonoma, incisiva, propositiva è quanto mai essenziale.

Negli ultimi anni l’edilizia ha perso migliaia di posti di lavoro e altrettante imprese sono fallite, da tempo ribadiamo la necessità di risorse per un settore strategico che potrebbe rappresentare un motore per la ripresa occupazionale ed economica del Paese e che invece sta peggiorando sotto il peso della disoccupazione e del lavoro nero.

Il Paese è fermo e ognuno per la sua parte deve contribuire al rilancio della crescita senza perdere di vista i valori per cui da sempre lottiamo: il lavoro, la tutela dei diritti e delle professionalità, la sicurezza, l’equità. Tutto questo ha contribuito a formare negli anni la nostra memoria e il nostro bagaglio di esperienze e conoscenze attraverso cui, oggi, dobbiamo saper leggere il futuro e far valere le nostre proposte.

Il sindacato deve far fronte ai cambiamenti senza precludersi la necessità di adattarsi ai grandi mutamenti che gli si presentano. Diventa sempre più indispensabile e vitale lasciarsi alle spalle molti comportamenti del secolo scorso, traghettando il proprio operato nel futuro. Senza questa consapevolezza non riusciremo a tutelare al meglio i lavoratori e, rimanendo ancorati ad alcune rigidità, non faremmo altro che allontanare il lavoro e il reddito in paesi che hanno maggiori capacità di renderli appetibili. Non possiamo permettere che le ideologie del novecento, accantonate dai partiti politici, trovino ancora cittadinanza proprio nei sindacati.
Per questo voglio ribadire, ancora una volta, quanto sia importante per noi il tema dell’unità come obiettivo ideale sempre valido, ma anche come incentivo a rinnovare strategie e vita sindacale, nel rispetto di quella grande storia di tre confederazioni che ha dato molto all’Italia e ancora molto può dare.
Del resto rimanere ancorati a vecchie ideologie, quando la globalizzazione dell’economia sta scuotendo tutti i rapporti politici ed economici internazionali, significa solo mettere fuori gioco la rappresentanza dei lavoratori e della parte più debole della società.

Noi siamo, invece, convinti che bisogna lavorare per la coesione delle forze del lavoro anche in campo europeo. In questo momento di stallo per l’economia mondiale, diventa basilare l’essere uniti e compatti nell’esprimere preoccupazione per la crisi ed i suoi effetti sulla nostra economia e sul destino dell’Europa, e sostenere le riforme necessarie a risanare il debito e a riattivare i consumi, la crescita e l’occupazione.

Serve inoltre grande concretezza, come ha dimostrato nel passato la nostra azione sindacale. Dobbiamo essere capaci di ripensare al nostro ruolo in modo laico e caratterizzante, concentrare proposte, richieste e lotte, non solo sul lavoro, ma anche sul decisivo capitolo del reddito. Dobbiamo, per tale motivo, rilanciare l’iniziativa sull’equità fiscale per contrastare una pressione tributaria nazionale e locale che fa crescere le difficoltà delle famiglie e le aree di povertà e diseguaglianza in modo allarmante.
Dobbiamo chiedere con forza ammortizzatori sociali capaci di rendere meno gravoso il passaggio da lavoro ad un altro, estendere le stesse garanzie a tutti i lavoratori e non solo a quelli a tempo indeterminato, adattarci dunque all’evoluzione della società rispondendo ai suoi nuovi bisogni.

La nostra missione: essere sempre un sindacato capace di proteggere i lavoratori a partire dal cantiere, che è lo specchio dell’evoluzione di un’intera società.

Grazie a tutti, donne e uomini della Feneal, continuate a credere e ad impegnarvi per affermare l’idea di sindacato che vogliamo, sempre al servizio dei lavoratori e dei più deboli, capace di lottare e mettersi sempre in discussione, per guardare sempre avanti.

Fraternamente
Il Segretario Generale
Antonio Correale

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